Cosa vendere su Google Shopping e cosa non si può vendere

Google Shopping è uno strumento davvero potente e versatile per gli e-Commerce. Tuttavia, nonostante al suo interno sia possibile vendere moltissime tipologie di prodotti, non tutti gli articoli sono conformi alle linee guida e alle norme della piattaforma.

Cosa vendere su Google Shopping e cosa non si può vendere

Qui di seguito ti presento una lista dei prodotti che non puoi vendere su Google Shopping

Prodotti contraffatti. Google Ads vieta già la pubblicità di tali prodotti su Google e descrive le merci contraffatte come merci che "contengono un marchio o un logo identico o sostanzialmente indistinguibile dal marchio di un altro produttore”.

Merci pericolose. Per proteggere gli utenti, Google Merchant Center limita severamente la pubblicità e la vendita di prodotti ritenuti pericolosi. Tra gli articoli pericolosi sono inclusi armi, o componenti delle stesse, esplosivi, coltelli e guide per la costruzioni di uno qualsiasi degli esempi precedenti.

Contenuti inappropriati. Google apprezza la diversità e promuove il rispetto per gli altri. Pertanto non ammette annunci che foraggino contenuti scioccanti, discriminanti e violenti.

Rappresentazione ingannevole. Le informazioni fornite sui tuoi prodotti devono essere accurate. Google, infatti, rifiuta tutte quelle promozioni che rappresentano i tuoi prodotti in modo non accurato, realistico e veritiero.

Su Google Shopping vengono inoltre poste rigide limitazioni alla promozione dei seguenti tipi di contenuto

Contenuti per adulti. Seppur consentita, la pubblicità di articoli per adulti è fortemente disciplinata. La promozione di contenuti sessualmente espliciti è vietata, così come è vietato indirizzare le proprie campagne a un pubblico di minori.

Bevande alcoliche. Google limita la promozione di bevande alcoliche. Quando promuovi bevande alcoliche, non puoi indirizzare i tuoi annunci ai minori, farti promotore di pubblicità ingannevole - per esempio suggerendo che il consumo di alcol possa portare benefici per la salute - né tantomeno associare il consumo alcolico con qualsiasi tipo di attività che richieda attenzione o destrezza per essere eseguita.

Gioco d’azzardo. È vietata la vendita di prodotti promozionali relativi al gioco d’azzardo come voucher, codici bonus, biglietti della lotteria e gratta e vinci. Viene invece ammessa la vendita di prodotti fisici legati al gioco come, per esempio, fiches, libri e manuali.

I vantaggi di Google Shopping

Dal loro lancio nel 2010, gli annunci di Google Shopping sono diventati una parte insostituibile del marketing per gli e-Commerce. Questi annunci hanno costantemente dimostrato di essere più efficaci dei tradizionali annunci di testo PPC di Google. Ma non è tutto, oggi è possibile vendere su Google Shopping anche senza avere un sito.

Schermata Google Shopping per Retail: targhetta con spunta selezionata per vendere i prodotti in un negozio fisico
Google Shopping for Retail schermata: targhetta con spunta selezionata per vendere i prodotti in un negozio fisico. 
Da una ricerca condotta dalla società Adthena negli Stati Uniti è emerso che il 76,4% della spesa per gli annunci della rete di ricerca al dettaglio è indirizzata a Google Shopping Ads.

Se ancora non sei sicuro che gli annunci di Google Shopping siano adatti alla tua attività ed alla nicchia di mercato, dai un’occhiata ai seguenti vantaggi.

Migliore percentuale di clic
Sapevi che gli acquirenti hanno quasi il doppio delle probabilità di fare clic su un annuncio di prodotto rispetto a un annuncio PPC tradizionale? Dai dati raccolti, sembra che il miglioramento medio delle percentuali di clic (CTR) sia compreso tra il 34% e il 45%. Uno dei motivi è che le persone che cercano prodotti specifici tendono a essere più avanti nel processo di acquisto: spesso hanno già fatto le loro ricerche e deciso esattamente cosa stanno cercando.

Costo per clic ridotto
Come con la tradizionale pubblicità Pay Per Click (PPC), il tuo costo per clic (CPC) di Google Shopping è influenzato dal CTR, quindi il CTR migliorato riduce anche il tuo CPC. Le campagne di Google Shopping in genere si traducono in un CPC medio inferiore, risparmiando denaro e offrendo più traffico per il tuo budget.

Migliore ritorno sull'investimento (ROI)
La combinazione di CTR migliorato e CPC inferiore significa che il tuo ritorno sull'investimento migliorerà.

Gli studi dimostrano che gli annunci di Google Shopping generano tassi di conversione superiori del 26% e hanno un costo per clic inferiore del 23% rispetto agli annunci di testo.

Un ROI migliore è sempre un vantaggio negli affari, soprattutto quando si tratta di marketing e pubblicità, che spesso hanno risultati molto incerti. Gli annunci di Google Shopping offrono un ritorno sull'investimento più elevato perché il budget è interamente focalizzato sui clienti giusti. Se un acquirente non sta cercando il tuo prodotto, il tuo annuncio non verrà mostrato.

Ottieni lead più qualificati da Google Ads
Fornendo informazioni pertinenti sui prodotti, gli annunci di Google Shopping ti aiutano ad aumentare la qualità dei tuoi lead. Gli acquirenti stanno cercando di prendere una decisione di acquisto informata e, attraverso annunci ricchi di informazioni e dal forte impatto visivo, i visitatori arrivano sulla pagina del tuo prodotto con un forte intento di acquisto. È anche per questo motivo che gli annunci di Google Shopping spesso raccolgono il doppio o il triplo della percentuale di clic degli annunci di testo.

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Con gli annunci di Google Shopping, il cliente può vedere all'interno dell'annuncio un numero sufficiente di informazioni familiari. Gli annunci sono costituiti dall'immagine e dal nome del prodotto, dal prezzo, dal nome del marchio e dalla valutazione a stelle del prodotto. È probabile che gli acquirenti che non riconoscono il nome del tuo marchio facciano ancora clic sul tuo annuncio in base all'immagine, alla valutazione e al prezzo.

Fare clic sull'annuncio porterà il cliente direttamente sul tuo sito web e, nello specifico, sulla pagina del prodotto. Dato che sapevano già cosa aspettarsi, è meno probabile che rimbalzino. Poiché l'utente trascorrerà almeno alcuni momenti sulla pagina, hai la possibilità di invogliare l'acquirente a esplorare il tuo negozio online e diventare un cliente abituale.

Etichette personalizzate
Le campagne di Google Shopping ti danno l'opportunità di aggiungere fino a 5 livelli di etichette personalizzate, consentendoti di controllare più da vicino il rendimento della tua campagna. Ad esempio, potresti voler etichettare gli articoli che stai vendendo con uno sconto per eliminare le scorte, in modo da poter monitorare il tuo margine più da vicino, o forse hai stock vecchio e nuovo dello stesso articolo con imballaggi diversi o caratteristiche migliorate.

Metriche competitive
Per creare le tue campagne con Google Shopping, potrai disporre di metriche CTR e CPC anonime sui tuoi concorrenti. In tal modo, fin da subito, sarai in grado di presentare delle offerte vantaggiose dal punto di vista economico e di far  funzionare le tue campagne.

Google Shopping: un po’ di storia
Google Shopping era originariamente noto come Froogle, un gioco di parole con la parola ‘frugale’. Lanciato per la prima volta nel Dicembre del 2002, Froogle ha subito riscosso un discreto successo: i clienti potevano confrontare i prezzi dei prodotti elencati su più piattaforme in un unico posto; le aziende potevano farsi trovare da più persone senza sostenere alcun tipo di costo, se non quello relativo alla visualizzazione dei link sponsorizzati.

Il 18 aprile 2007, il servizio è stato rinominato Google Product Search. Il cambiamento principale apportato in Google Product Search riguardava l’integrazione di Froogle con le normali ricerche sul motore di ricerca. Detto in altri termini, i prodotti presenti sulla piattaforma hanno iniziato a comparire nella stessa SERP delle ricerche organiche.

Il 31 maggio 2012, il servizio, dopo che Google ha adottato un modello di business incentrato sulla vendita degli spazi pubblicitari, ha cambiato nuovamente nome nell'attuale Google Shopping. Per via degli onerosi costi a carico dei venditori, la piattaforma negli anni a seguire ha avuto diverse difficoltà e non è riuscita a imporsi sul mercato.

Tuttavia, negli ultimi mesi, a causa dello scossone economico dovuto all’emergenza del Covid-19, Mountain View ha deciso di rispolverare il suo primo progetto, Froogle, ripristinando i risultati di ricerca gratuiti su Google Shopping. Più che un’inversione di tendenza, si tratta di una boccata di ossigeno per aziende e rivenditori, che hanno ora a disposizione più opzioni e margini di manovra per pubblicizzare i loro prodotti.

Bene, a questo punto sei a conoscenza di tutte le ultime novità sulla piattaforma, dei vantaggi che offre e di come sfruttarli. Ti resta una sola cosa da fare: iscriviti e inserisci gratuitamente i tuoi prodotti nel catalogo di Google Shopping e, nel caso avessi bisogno di assistenza contattami pure.

CERTIFICAZIONE GOOGLE SHOPPING - STEFANO CAMERIN MAGGIO 2020